Benvenuto novembre 2021

Trent’anni di Benvenuto Brunello. Si è aperta all’insegna delle celebrazioni questa edizione speciale dell’anteprima dei vini di Montalcino.

E i dati sono confortanti secondo l’analisi fornita da Winenews e presentata da Alessandro Regoli sul palco del Teatro degli Astrusi con la conduzione di Luciano Ferraro, giornalista del Corriere della Sera, che ha sottolineato come si è avuto un aumento esponenziale (+1.962%) del valore del vigneto e il successo di una “controrivoluzione agricola” che, nelle ultime 3 decadi, ha ripensato l’evoluzione di un territorio attorno allo sviluppo della qualità di un prodotto legato a doppio filo con le sue radici. Il trentennio 1992-2022 testimonia la circolarità virtuosa di un distretto che, pioneristicamente, ha saputo trovare fin dai suoi albori la chiave del proprio successo proprio nel trinomio della sostenibilità ambientale, economica e sociale. “Il concetto di qualità – ha detto il presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci – oggi non si limita al solo vino ma abbraccia una sfera più ampia. A un aumento della qualità del Brunello corrisponde in maniera direttamente proporzionale un incremento del benessere socioeconomico della comunità sul territorio”.

IL VALORE

E a dimostrarlo sono i numeri, raccolti nell’analisi di WineNews, che documentano una crescita trasversale del territorio, trainata dal boom del suo prodotto ambasciatore. Se infatti nel 1992 un ettaro di terreno vitato di Brunello di Montalcino valeva 40 milioni di vecchie lire (36.380 euro attuali secondo il coefficiente Istat per l’attualizzazione dei valori), oggi il prezzo è circa 20 volte superiore, pari a 750.000 euro, con una rivalutazione record del +1.962% che raggiunge il +4.500% se si allarga l’orizzonte temporale al 1966, quando un ettaro di terreno vitato costava 1,8 milioni di lire. Stando alle stime 2020 del Consorzio, il “vigneto Brunello” vale oggi circa 2 miliardi di euro complessivi, e continua ad attrarre investimenti.

 IL MERCATO GLOBALE

Sul fronte del prodotto, attualmente sono 14 milioni le bottiglie immesse nel mercato (di cui 9 milioni di Brunello di Montalcino e 4 milioni di Rosso di Montalcino). A produrle sono 218 aziende (erano 147 nel 1992) su oltre 4.300 ettari di vigneti coltivati essenzialmente a Sangiovese (di cui 3.150 iscritti a Doc e Docg, e quasi il 50% a coltivazione biologica). Le esportazioni, che nel 1993 erano il 45% delle vendite, rappresentano oggi il 70% del business, che raggiunge ogni anno più di 90 Paesi in tutto il mondo, con Stati Uniti, Canada, Germania e Regno Unito in testa. Interessante anche il dato sulla resa dello sfuso, che ha registrato un incremento del +300% nelle ultime tre decadi. Infine, le giacenze in cantina con gli stock conservati in botte nei caveau delle cantine che secondo l’analisi valgono già 400 milioni di euro e addirittura 1,2 miliardi una volta che il Brunello sarà imbottigliato e pronto alla vendita.

Posizionamento piastrella con Carlo Cracco

 

A firmare la piastrella dell’annata 2021 è stato lo chef Carlo Cracco con un uovo, simbolo della vita. Come sfondo la Galleria Vittorio Emanuele, il salotto di Milano dove ha sede il suo ristorante stellato. “Carlo Cracco – ha detto Fabrizio Bindocci – è simbolo di un’italianità in cucina da sempre testimonial del nostro Brunello in Italia e nel mondo. Per la trentesima piastrella dedicata a una vendemmia senz’altro molto interessante, abbiamo fortemente voluto ribadire il sodalizio speciale con la ristorazione, nostro canale storico e naturale che solo lo scorso anno a causa dell’emergenza ha perso in Italia quasi il 40% del proprio fatturato, per un equivalente di circa 38 miliardi di euro. Tra le novità legate al nuovo posizionamento di Benvenuto Brunello – ha concluso Bindocci – c’è senz’altro l’analisi sulla nuova annata, da quest’anno senza l’indicazione di merito data dalle stelle. Il giudizio sulla nuova annata è per la prima volta anticipato a novembre: da qui l’impossibilità di valutare un prodotto che ancora non c’è. Le stelle sulla 2021 saranno perciò assegnate dopo un anno di affinamento, in occasione dell’anteprima 2022”.

L’ANNATA

A Montalcino l’annata 2017 ha registrato molto caldo ma anche una gelata tardiva ad aprile che ha reso sempre più difficile le sorti della produzione. La reazione comunque da parte dei produttori è stata buona e coscienziosa, è evidente una maturità maggiore nella gestione finale. L’altalena dell’annata dei calici si fa sentire nell’assaggio complessivo ma è anche vero che arrivavamo da due annate stratosferiche come la 2015 e 2016. Uno dei talloni d’achille del Brunello, il tannino, infatti si è rivelato ben affrontato, in generale, gestito con maggiore sicurezza e misura. Siamo quindi un bel passo avanti sull’evoluzione personale dei produttori della denominazione, qualche anno fa un’annata cosi poco semplice avrebbe incontrato muri insormontabili. Quindi alla fine si è fatto un buon lavoro. I vini risultano più esili, con un certo apporto calorico, ma pronti. Evidente il sorpasso nella maggior parte dei casi nelle Selezioni di Vigna, un aspetto che fa molto riflettere sul futuro del Brunello.

La 2016, assaggiata nelle Riserve, si conferma un’annata di grande eleganza, finezza, leggiadria ma allo stesso tempo struttura. Calici con vigore, tensione e lunghezza. Un’annata con una trama tannica che ti accompagnerà nel tempo, a lungo. Una materia che pian piano si aprirà e regalerà tanta vita, annate da nascondere in cantina e riscoprire anche tra 30-40 anni per chi sa aspettare. Il bello del Sangiovese, la dolcezza che ti conquista, che si concentra al centro del palato e poi il nerbo che rende il sorso avvincente e lo spinge all’infinito con un bel gioco sulle acidità.

Brunello di Montalcino 2017

I MIGLIORI 3 DELLA SERIE

Vini che non si dimenticano

Le Chiuse Una apertura molto suadente. Rosa e ciliegia. Intenso e vivo. In bocca ha scioltezza e freschezza, bella persistenza e avvolgenza. Allarga con eleganza e vibra conquistando in dolcezza. Bella compostezza, energia ed equilibrio generale. Altri frutti piccoli si uniscono nel walzer al palato, con discrezione, ma mirano dritto al punto. Bellissima leggerezza e colore. Buonissimo

Castello Romitorio Filo di Seta Etereo e sognante, di grande eleganza e aulicità nel portamento. Allo stesso tempo un succo saporito ed eccelso. In bocca non conosce sosta, danza, è emozione vera. Gustoso con un tannino da plauso. Like a star.

Mastrojanni Naso affascinante e completo. Un vino fiero e forte, con grande spinta. Scorrevole e di super materia al palato non è mai statico ma si fa sempre più grintoso e tenace. Ben dosato e vitale. Una bella sapidità per un sorso da ricercarsi a lungo.

I MIGLIORI ASSAGGI

Albatreti  Esile e delicato. In bocca ha una giusta stesura, impreziosito da piccoli frutti dolci. Reattivo ed intimo. Di una scrittura nel bicchiere del tutto personale e affascinante.

Altesino Vigna Montosoli Struttura e complessità emergono all’olfatto, in bocca è molto dinamico e ricco, il tannino si mescola all’acidità e vive bene. Ha una bella morsa e lunghezza. Bel calice

Banfi Vigna Marrucheto Mirtillo e altri frutti neri piccoli, profondo ed intenso, snello quanto basta, penetrante, sviluppa una bella dinamica in bocca. Caldo ma prezioso, mediterraneo, a tratti quasi selvaggio ma lascia un segno importante.

Camigliano Paesaggio Inatteso Balsamico, sviluppa sentori erbacei di macchia mediterranea, rosmarino, salvia. E’ equilibrato, morbido e restituisce una bella dimensione in bocca. Abbastanza teso, l’alcool è dosato bene. Ne esce un calice armonico e dinamico.

Canalicchio di Sopra Vigna La Casaccia  Sussurrato, intrigante. In bocca ha presa e stringe al centro per poi riaprirsi con un bel movimento. Frutta che fa trasparire nella lunga permanenza in bocca una matrice agrumata ma anche fiore e sale. Al centro del palato si fa più compatto rendendo tangibile una più che lodevole materia.

Capanna di Cencioni Una bella espressione dell’annata che rilascia un calice pieno e succoso, slanciato, molto lungo. Bellissimo il finale che punta tutto sull’equilibrio dato da un bel gioco, vinto, sulle acidità.

Caparzo La Casa Sottile, teso ma molto a fuoco. Non mostra eccessi ma garantisce una misurata e ricercata piacevolezza generale.

Caprili Elegante e sincero con un colore molto bello. Ha un sorso elastico che fa risaltare i piccoli frutti rossi ma anche le spezie più piccanti. Ha un profilo molto signorile e teso, a tratti, austero, ma sempre vivido.

Casanova di Neri Naso vellutato e caldo, protettivo. In bocca è più esplosivo con tratti scuri e sanguigni ma anche frutta e dolcezza che ti accompagnano per tutta la permanenza, con cura, in una bella dimensione generale.

Casisano Fiore e foglia di macchia. Con disinvoltura si aggiungono la mora e il ribes nero. In bocca trasmette equilibrio e fa capire la materia ricca di cui è composto che estende il sorso e lo allarga al palato. Tannino ben interpretato.

Castello Romitorio Setoso e delicato. Un calice molto pieno e vigoroso. Teso, di grande impatto anche emotivo sul palato. Succoso, fresco.  

Castello Tricerchi Esile e classico. Con una impronta dolce molto accattivante, di beva dinamica e trasversale.   A.d 1441 Si fa più scuro di frutta e speziatura, di complessità. Ancora cupo ma molto deciso, nitido nella sua ricchezza. Non tarda a manifestarsi nemmeno il succo che lo rende un calice molto gastronomico.

Castiglion del bosco Campo del Drago Molto leggibile, coerente e vibrante con una tessitura ben eseguita. Si fa ancora più interessante con la percezione di un leggero sentore agrumato che lo rende anche saporito. L’acidità dà movimento e precisione generale al calice. Buono

Cava D’Onice Colombaio Si presenta con molta serenità, senza nascondersi, con una espressività netta. Al centro del palato incontra la frutta che restituisce con un movimento attivo e piacevole. Lungo e fresco.

Celestino Pecci Poggio al Carro Si presenta un po’ contratto al naso ma fa intuire una bella stoffa, infatti appena entra in bocca sprigiona forza e si fa vibrante. Ha un bel grip sul palato. Una dimensione sicura. Morde e allunga sul finale.

Ciacci Piccolomini Pianrosso Fine. Un sorso aulico che trasforma la tensione in una sorta di avvolgenza. E’ sottile, disinvolto e molto a fuoco. Spinge vigoroso e ha una bella e centrata prospettiva in bocca.

Col di Lamo Concentrato sul frutto e con una ottima materia. In bocca solletica, è saporito, fresco,  si stende con agilità. Il tannino trova una bella dimensione nel calice regalandoci armonia generale.

Cortonesi La Mannella Esce il frutto con molta trasparenza, nel calice è a fuoco, leggerezza che soddisfa. Fresco e coerente. Ben risolto. Poggiarelli  ha un imprinting più profondo e complesso, non è immediato ma in bocca comincia a conquistare il suo spazio prima con la frutta piccola e poi con le spezie, un mix prezioso. La svolta arriva sul finale dove corre lontano.

Donatella Cinelli Colombini Prime Donne Tratti mediterranei, terra e verde di macchia, ma anche di ciliegia dura e succosa. Misurato con un sorso dinamico e un tannino ben interpretato. Preciso e piacevole.

Fattoi Selvaggio e pieno di ardore, quando entra in bocca spiazza per la disinvoltura e l’energia. Sul palato ha una presa straordinaria, quasi ipnotica, ti prende per mano e ti accompagna per tutto il percorso. Sicuro, di un crescendo impeccabile.

Fattoria  Il Pino Più concentrato con tratti caramellati ma bilanciati. Si fa bere con piacevolezza.

Ferrero Coerente e dolce, ha una buona chiusura. Snello ma proporzionato.

Franco Pacenti Note di macchia ed erbe aromatiche. Al palato spuntano anche i frutti dolci che accarezzano il sorso. Si mantiene una dimensione verticale, fresca e gentile. Rosildo 2016 Dolcezza classica d’impatto che poi si apre al palato e dosa con attenzione. Tanto succo e freschezza con un leggero agrumato. In bocca sul finale si fa più viva l’acidità che spinge lontano.

Giodo Frutto a fuoco che si allarga ai tratti mediterranei del luogo in cui nasce. Scuro e teso. In bocca entra con fermezza e non lascia niente al caso. Fresco, agile e anche saporito.

Il Paradiso di Manfredi Note ematiche e più compatte, profondo. La ricca materia che trapela all’olfatto poi si svolge con energia in bocca. Al palato è convincente e si fa protagonista mantenendo su di sé l’attenzione.

Il Poggione Interpretazione classica. Si fa molto concentrato al centro del palato, ritrova slancio sul finale.

La Fuga Netto e pieno, ha una bella consistenza e centralità in bocca. Morbido ed intrigante nella parte aromatica che timbra un carattere più mediterraneo. Fresco

Le Macioche Frutto nero piccolo e note di stecca di vaniglia. In bocca è intenso e si fa polposo al centro. Pian piano aumenta il ritmo evidenziando una disinvoltura di tannino lodevole.

Mastrojanni  Vigna Loreto Più profondo, affonda nei tratti più mediterranei. Eucaliptus. Si adagia con leggerezza sul palato ma resta sempre vigile e vivo. Stacca sul finale con un’acidità che dà vigore e spinge la corsa ad un finale lunghissimo.

Padelletti Più contratto al naso però in bocca è molto presente con precisione e il giusto bilanciamento acido.

Palazzo Calice semplice e classico, in bocca sparge dolcezza e si dichiara molto piacevole. Di ottima beva.

Patrizia Cencioni Delicato, fine, un calice preciso che si prende il giusto posto. Una beva  piacevole, sicura, confortante. Persistente, rilancia anche sul finale di bocca non esaurendo la carica.

Pian delle Querci  Scurissimo all’olfatto, quasi impenetrabile, timido. Caldo ma con una bella dose di frutta che poi si riunisce rendendo il sorso vivace.

Pietroso Pieno, bello e determinato. Frutto scuro e ben maturo che si sposa in maniera eccellente con i tratti di freschezza agrumata. Stacca con stile e affonda. Spigliato e armonico.

Podere Brizio Composto, al palato si presenta succoso e vibrante. Intenso e di carattere.

Poggio di Sotto Rosa e amarena, leggero ed intenso. In bocca entra deciso e affonda. Non ha sovrastrutture e potenza. Riaffiora sempre in finezza.

Ridolfi Caramella, fragolina ed amarena. Esile, succoso. Molto contemporaneo.

San Lorenzo Di materia e consistenza. Una polpa quasi unica, scura e con una bella prospettiva di lettura nel calice. Intenso, armonico, setoso. Fa presa e convince.

Talenti Piero Silenzioso e dolce, teso e intrigante. Materico e speziato. Di grande impatto all’olfatto e al palato. Un bel calice.

Tassi Vigna Colombaiolo Regale, ha una trama tannica invidiabile con un compendio di frutta e spezie speciale.

San Polo Vignavecchia Di bosco, cupo e seducente. Denso al palato affonda in toni dark e strutturati. L’acidità è ben dosata per dare equilibrio finale.

Tiezzi Rosa bagnata, in bocca si fa succoso e appaga il palato, lo riempie. Sciolto e composto non si distrae  e non fa distrarre. Giocato molto bene.

Tenuta Fanti Allegro e vibrante, è energico e radioso. Gioca, non è noioso. Vallocchio Di impronta più complessa ed importante, interpretato sulla leggerezza con un’acidità ben dosata che fa muovere bene il sorso, ma ricco di macchia, di ginepro, di prugna selvatica. Affonda e nasconde a tratti, poi torna e si rende competitivo. Persiste a lungo.

Ucceliera Tratti marcati, note di cenere, polvere da sparo, incenso. Ma anche Elicrisio. Ribelle ma fiero. Poi al sorso si rende più facile e leggibile con dolcezza e note aranciate. Ti accoglie, si allarga e resta reattivo.

Val di Suga Esile e vibrante. Tessitura sicura e vincente.  Un sorso dinamico e deciso che solleva da ogni perplessità.

Voliero Un calice molto arioso, etereo, verticale che porta molta freschezza in bocca. La dolcezza di frutto arriva sul finale di bocca e chiude così il cerchio. Un calice che appare completo e ben risolto

 

servizio Ais Benvenuto Brunello

RISERVE 2016

TOP 3

Casanova di Neri, Cerretalto Quando la poesia si mescola con il vino. Ciliegia, grafite, un impatto che affonda in un vortice di sensazioni straordinarie. Larghissimo, ha un sorso che solleva di leggerezza ed eleganza. Una tessitura che si fa sinfonia con trasporto estasiante. Vellutato, intenso, fresco. Vitalità estrema per la resa di una espressione territoriale indimenticabile.

Talenti Profondo scuro, bella morbidezza in bocca, dolce e appagante. Svirgola bene e tiene con costanza tutta la bocca. Incalza di toni di caramella balsamica. In bocca è veramente buonissimo non smetteresti mai di berlo grande succo e consapevolezza.

Uccelliera Si presenta con note scure e scava in profondità. Poi sopraggiunge il melograno, l’arancia rossa e accresce sempre di più l’interesse. Al palato ha un grip molto importante ma allo stesso tempo è sciolto e dà una dimensione molto convincente nel calice. Una espressione generale generosa e decisa. Non si distrae e ha sempre l’obiettivo sicuro e preciso. Corpo e dinamismo in un vino che dimostra oltre alla bellissima materia a disposizione, una matura gestione, grande consapevolezza e una stimolante visione del futuro.

I MIGLIORI ASSAGGI RISERVA 2016

Argiano Amarena e note fumeé. Dolce e sapido, con un tannino molto setoso. In bocca ha una presenza elegante ed armonica. Di massima godibilità.

Banfi Poggio alle Mura Riserva Frutta con note di prugna e ciliegia, oliva nera, sandalo. Un po’ contratto, in bocca sprigiona piccole vibrazioni che si posizionano con rigore ma anche giovialità rendendo l’esperienza degustativa allegra.

Camigliano Bella profondità olfattiva. Entra con decisione e dà energia. Di spezia leggera e ben dosata, piccante.

Canalicchio di Sopra Vigoroso. Tanta bella materia, un percorso in salita tutto da scrivere. Si concede e poi scappa lasciandoti in attesa di un nuovo sorso. Accarezza il palato ai lati con leggiadria e poi rilancia di spinta acida. Una prospettiva di vita meravigliosa.

Capanna di Cencioni Sicuro e teso, ha carattere da vendere. Bel corpo, bella piacevolezza. La sapidità alza ancora l’asticella e fa capire che si tratta di un vino molto ben riuscito in un’annata speciale tutta da vivere.

Caprili Adalberto Slanciato, succoso. Si fa bere con scioltezza confermando una materia scelta ed eccelsa al centro del palato. Di essenzialità bellezza.

Castello Romitorio Fine ed elegante. Bella presenza al palato. Energia e classe da vendere.

Cava d’Onice  Un calice che riesce ad unire, in una danza indimenticabile, componenti di dolcezza ed acidità.

Ciacci Piccolomini Calice molto classico con fruttini dolci e ben dosati. In bocca è vivace e il sorso è equilibrato e ben reso. Ha un sorso che si aggrappa ai lati del palato e poi arriva il succo e l’acidità che rendono sicuro e sensazionale il finale.

Col di Lamo Fresco e teso. La presa tannica è importante ma non aggredisce il palato anzi lo nutre con fare sofisticato. Ha slancio e stoffa, un paniere di ingredienti belli e ben bilanciati per un calice che ha molto da raccontare per il futuro.

Col d’Orcia Vigna Nastagio 2016 (Selezione) Elegante e fine. Si spiega con una bella tensione in bocca, il sorso incalza e conquista. Non ti molla, ha un respiro profondo e una persistenza da Oscar.  Molto lungo e molto buono.

Cortonesi Impatto sereno e solare. Conquista subito con note dolci e poi si sposta sul carattere più erbaceo, di macchia. Sicuro di sé, ha un sorso che si fa riflessivo al centro del palato, depositando una bella materia, rendendola più che godibile, per poi partire con lo stacco finale e correre via parecchio lontano.

Fattoria Dei Barbi Fumoso, materico. In bocca è molto concentrato e con discrezione lascia qualcosa di bello. Educato, non si sbilancia mai, ma afferra il palato con fierezza e capacità e non lo lascia per tutto il suo corso.

Ferrero Lieve cenno di china, erba falciata, in bocca entra e manifesta subito dolcezza, integrità. Resta, si conferma con orgoglio, affondando in carattere e conquista il palato. Molto grazioso ed espressivo.

Franco Pacenti Un ottimo bagaglio olfattivo. In bocca entra e affonda con decisione e rende tutto più familiare sprigionando dolcezza sul finale. E’ buono, molto ben fatto. Piacevole ed equilibrato.

Il Poggione Scuro, con un apporto di terziari ricco ed imponente. Frutta e materia morbida al palato. In bocca è centrato, di sostanza, equilibrio e piacevolezza. Un calice che conferma la grande annata e che assicura una grande longevità.

La Palazzeta Delicato con note sfumate di fiori misti di campo, si accende poi in toni più agrumati e freschi. In bocca esce dolcezza e misura. In bocca il sorso è reattivo e sciolto.

Le Chiuse 2012 (Riserva 10 anni) Olfatto elegantissimo, profondo. In bocca è molto vellutato, morbido e ammaliante. Un calice che regala piacere, che rapisce. Succoso e attivo, non perde mai la presa centrale al palato. Rassicura e rasserena.

Pian delle Querci Di grande coerenza ed equilibrio. Fresco, suadente, rilascia copiosa e bella energia. Slancio, nerbo, spessore e bella beva. Appagante. Il calice di una dimensione ideale per tutti gli appassionati di Brunello.

Pietroso Si presenta con note fruttate accentuate, una dimensione dolce che si risolve subito, per non stancare, con la freschezza e lo slancio che si consumano con determinazione al palato. L’acidità gioca un ruolo importante che ci consegna un calice di grande dote comunicativa ed espressiva.

Poggio di Sotto Ancora austero, svela piano piano le sue splendide doti. Ed è tutto un rilanciare di complessità e bellezza. Nerbo e dolcezza. Espressione magica.

San Lorenzo Note scure ed intriganti. Gentile e piacevole. Esile ma succoso. Vibrante e persistente. Deve crescere ancora e lo farà.

Sesti Ancora un po’ timido al naso, esplode invece in bocca dove pompa acidità e benessere. Un’ottima materia con un grandissimo potenziale di invecchiamento. Lunghissimo.

Tassi Cremoso con note di frutta scura, prugna e ciliegia visciola ma anche una buona dose di terziari ben amministrati. In bocca è docile, quasi servizievole e rilascia l’intensa materia di cui è composto con eleganza e finezza. Intenso e penetrante ma soprattutto lunghissimo.

Tenuta Fanti Bell’apertura con copiose note di ciliegia marasca e sfumature di caramella Ricola, toni che si fanno sempre più freschi con lievi sentori di arancia. Bella pulizia e nitidezza al palato dove scorre con leggerezza, tranquillità ed armonia. Un sorso che non stanca ed anzi incalza e rilancia sul finale. Bella dimensione generale.

Tiezzi Un calice che non conosce esitazione, in pieno stile Tiezzi. Frutta scura e ben maturata al naso, note di torrefazione. Al palato è consapevole e fresco, gira bene e avvolge. Deciso, uniforme.

LE EMOZIONI FUORI DA BENVENUTO BRUNELLO

Il MARRONETO E MADONNA DELLE GRAZIE 2017

La 2017 è serena. Il Brunello di Alessandro Mori è avanguardista e ricco di sentimento. Solare e sincero. Fine, di nerbo e passione in questa calda 2017. Un sorso impaziente ma invece ricco di speranza per tutti. Un produttore che tiene la barra al centro con forza ed è quello che ci vuole per il valore e l’energia della Denominazione.

Viva il Brunello, la forza, la caparbietà e l’allegria dei suoi produttori!

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