La vendemmia 2020 del Grillo in Sicilia, secondo i dati diffusi dal Consorzio Doc, ha dato luogo a circa 16 milioni di bottiglie.
“Nonostante le difficoltà vissute – commenta Antonio Rallo, presidente del Consorzio di
Tutela Vini Doc Sicilia – i risultati complessivi del Grillo nel 2020 sono stati molto
soddisfacenti grazie all’impegno dei tanti produttori e al supporto del Consorzio,
che non è mai mancato. Il Grillo si distingue tra le oltre 70 varietà autoctone della regione
e, con più di 16 milioni di bottiglie prodotte nel 2020, è sicuramente tra i vitigni che hanno
conosciuto maggiore crescita negli ultimi anni, in virtù di caratteristiche qualitative e di
versatilità uniche: per profumi, struttura e vivacità oggi il Grillo è tra i più richiesti vini
bianchi nazionali e per noi è un grande risultato”.
Complessivamente, la quantità di uva
è stata la più bassa nella storia dell’isola dal 1848, e sono stati prodotti circa 3 milioni e
700 mila ettolitri.
A livello climatico il 2020 è stato un anno leggermente meno piovoso rispetto alla media e ciò ha contribuito a conservare le uve sane.
Nella parte occidentale della Sicilia la maggior parte delle precipitazioni si è verificata in
inverno e primavera, con un’estate sostanzialmente secca. A oriente l’annata 2020 è stata caratterizzata da condizioni climatiche regolari, con un inverno freddo, primavera mite ed estate calda con buone escursioni termiche.
L’annata 2020 in 5 aree.
Caltanissetta: da vigneti coltivati a 650 metri di altezza, in terreni franco argillosi di natura calcarea.
Agrigento: altitudine compresa tra i 200 e 400 metri, su suoli franco argillosi limosi, ricchi in elementi minerali, con un percentuale di calcare che oscilla tra il 25 e 30%.
Palermo: 450 metri di altezza sul livello del mare, lungo colline pre-madonitiche dai suoli argillosi e leggermente calcarei.
Ragusa: terreni prettamente sabbiosi e lungo versanti assolati, quasi sul livello del mare.
Trapani: 140 metri sul livello del mare, in terreni dalla struttura marnosa e ricchi di sostanza organica, con uno scheletro ciottoloso tipico di quest’area della Sicilia.
La resa nel calice varia tra le zone di provenienza da fasi più tese, verticali a espressioni più esposte in fatto di frutti tropicali, corpo e spalla acida. Ma ancora altro con più eleganza d’insieme con note floreali intense e salinità. Si nota una presenza espressiva più accentuata nella zona di Trapani.
I migliori assaggi in ordine di degustazione
Colosi Acacia
Molto floreale ma anche di frutta bianca dolce. Erbe mediterranee, balsamico in bianco. Bocca che solletica e cerca una misura tra la parte più secca e quella dolce che alla fine predomina.
Feudo Arancio
Delicato con sfumature che vertono sul fiore bianco. In bocca è teso ma con leggera vibrazione.
Casa Grazia Zahara
Cedro limonato con note quasi ceneree, colore più intenso. In bocca è intenso ed incalzante.
Masseria Del Feudo Si presenta con un bouquet misto di fiore e frutta. Arancio, mandorla, energico. Chiude con note erbacee fini.
Baglio del Cristo Lalùci Note più intense di frutta secca. Secco e teso in bocca chiude salino e minerale. Bello slanciato, armonico. É molto piacevole.
Planeta Terebinto Secco e minerale. Leggere note di Idrocarburo che restituiscono una bocca piena ed elegante, di bella vibrazione. Intensità ed equilibrio. Lunghezza ed eleganza.
Alessandro di Camporeale Vigna di Mandranova Melone, papaya, vibrante al palato recupera in freschezza ed acidità e via via si fa più dritto. Dolce conquista nella lunghezza.
Cusumano Shamaris Tenuta Monte Pietroso Camomilla, entra pastoso e resta dolce al centro bocca. Quasi masticabile anche sul finale dove una parte acida più viva avrebbe fatto la differenza.
Caruso & Minini Naturalmente bio. Molto floreale. Salino e di corpo. Un sorso che svela una bella personalità. Dinamico e sincero.
Colomba Bianca Resilience Zucchero a velo, fico d’india, in bocca è equilibrato e chiude in coerenza. Senza slanci ma ben dosato.
Curatolo Arini Cedro e limone. Bella persistenza e grip al centro bocca. Salino e vivace.
Donnafugata Sur SurTeso e dolce, spinge di più la nota zuccherata e in bocca soddisfa. Ricorda la dolcezza del frutto durante tutta la permanenza in bocca. E chiude molto bene.
Duca di Salaparuta Kados
Un vino completo fatto molto bene. Energico ma anche di corpo. Convince, ha stoffa con un equilibrio generale molto riuscito. Saporito, il sorso è una culla che ti dondola fino alla fine.
Fina Vini Kebrilla Frutta a polpa gialla matura in bocca non perde mai la morsa al palato. Continua a coinvolgere in variopinte note olfattive. Deciso, netto, persistente.
Firriato Altavilla della Corte Grillo sussurrato con una finezza generale che fa da trait d’union tra il naso naso e la bocca. Verticale e delicato.
Salvatore Tamburello 204 biologico Giallo oro. Quasi ossidato al naso e all’assetto sulla lingua arriva il sale. Diverso con un timbro identitaria e naturale forte.
Tasca Mozia Naso molto fine, leggiadro, fiore ed erba mediterranea. In bocca è pieno e vibrante. Equilibrato e strutturato. Vivo dall’inizio alla fine. Ti tiene sulle spine, si fa desiderare e poi rilancia con un retrogusto di idrocarburo che richiama il wow!
Tenute OreStiadi Frutta gialla matura e tropicale. Bocca lineare con accumulo di dolcezza sul finale misto ad una sterzata di frutta secca. Ricco.
Insolia
Principi di Butera Serò 2017 nocciolina americana, alga, tratto erbaceo che si fa più forte e spesso. In bocca si deposita al centro e poi stacca con un cenno mandorlato forte.
Fondo Antico Sole Brillante ed intenso. Bella bevibilità ed armonia.
Lucido Catarratto Tasca Buonsenso 2020. Bella pienezza ed armonia. Equilibrio e gusto. Salino e minerale.
Colomba bianca Resilience Profumi articolati e bel corpo. Struttura.
Cusumano Lucido Elegante si dispiega bene in bocca. Chiude un po’ severo. Intimista.