La Denominazione del Montecucco, in Maremma Toscana, festeggia 20 anni. Raggruppa al suo interno la produzione di uve, principalmente Sangiovese, provenienti dai 7 comuni della denominazione di origine controllata e garantita, la DOCG in vigore da settembre 2011: Arcidosso, Campagnatico, Castel del Piano, Cinigiano, Civitella Paganico, Roccalbegna e Seggiano. Sono 66 le aziende associate, per circa 800 ettari vitati (500 DOC e DOCG), che operano in una zona ampia che gode della vicinanza del Mar Tirreno e dell’ormai spento vulcano Amiata.


Una degustazione molto interessante è stata quella guidata dall’enologo Maurizio Castelli e dal Presidente del Consorzio Claudio Carmelo Tipa attraverso 11 annate a partire dalla 1998. Montecucco si presenta come un’area di grandi potenzialità per il vitigno principe, il Sangiovese. Ci sono espressioni molto diverse dovute ai terreni molto vari che si trovano sparsi nelle zone delle Denominazione. Di particolare interesse ho trovato gli assaggi delle cantine che si trovano nell’area di Montenero, Poggi del Sasso e nei pressi dell’Amiata. C’è gran fermento anche tra i giovani con lo sviluppo di nuove realtà vitivinicole tutte improntate all’agricoltura biologica.

Oggi la produzione biologica raggiunge il 70% con un aumento del 3% negli ultimi due anni. “Sono passati 20 anni dalla nascita della nostra Doc -ha detto Tipa – e posso affermare con orgoglio che, anno dopo anno, abbiamo acquisito con impegno e dedizione forza, affermazione, e soprattutto grande consapevolezza di poter guadagnare fiducia e terreno nel mercato italiano ed estero”.

Old Vintage Tasting 1998-2012

Una menzione speciale a Salustri Montecucco Sangiovese 1998 Santa Marta.
Salustri, 100% Sangiovese. Un vino ancora vivo che ti sorprende, ti rapisce al sorso. Persiste anche una leggera vena balsamica. Fresco, chiude in dolcezza con un’acidità ancora in evidenza. Proprio una bella bottiglia degna rappresentante del territorio.

Le Calle, Montecucco Sangiovese riserva, 1999, Poggio D’Oro. 100% Sangiovese. In bocca si attesta ancora determinato a stuzzicare il palato. Un vino che ha raggiunto la sua maturità.

Tenuta di Montecucco, riserva 2001, Rigomoro. 100% Sangiovese di prugna e ciliegia al naso. Una dolcezza che si attenua nel bicchiere. Armonico, si svela con leggerezza e persiste.

Parmoleto, riserva 2005, Parmoleto. 100% Sangiovese. Una bella espressione, completezza ed equilibrio con leggere note di vaniglia. Un vino rotondo con acidità che spinge.

Perazzeta, riserva 2006, Licurgo. 100% Sangiovese. In bocca si dimostra abbastanza piacevole. A tratti evidenzia maggiori  spigolature rispetto alla batteria.

ColleMassari, riserva 2007, Lombrone. 100% Sangiovese. Tostato e vanigliato di primo impatto. Una bella acidità e una bella pulizia, scorre. Freschezza e persistenza di frutta in divenire. Pienezza ed intensità.

Amantis, Montecucco Sangiovese, Amantis, 2008 Più statico, si apprezza lasciandolo nel bicchiere.

Peteglia, riserva 2009, Peteglia . 100% Sangiovese Note di caffè e vaniglia. Ma anche sfumature di cioccolato. In bocca si libera, fresco e persistente.

Campinuovi, riserva 2010, Campinuovi. 100% Sangiovese. Un vino di estrazione vulcanica. Elegante, lungo, intenso. Ciliegia e dolcezza. Morbido in bocca. Una bella bottiglia.

Tenuta L’Impostino, Montecucco rosso, 2011. 80% Sangiovese e il resto internazionale (Syrah, Merlot e Petit Verdot) Un’azienda che lavora molto con gli internazionali, rendendo bottiglie con un buon rapporto qualità prezzo. Molto frutto al naso. Bocca in divenire. Ben fatto.

Poggio al Gello, riserva 2012, Rosso del Gello. 100% Sangiovese. Un colore molto brillante. Naso intrigante che si scopre tra il tabacco e il caffè. Fresco. Bocca molto piacevole e composta. Bell’equilibrio, ottima bevibilità.

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