Una degustazione tutta al femminile quella che si terrà domenica alle 15 a Vinitaly, nell’ambito delle programmazioni di Vinitaly International. Due icone della critica mondiale, Monica Larner di Wine Advocate e Alison Napjus di Wine Spectator e 7 produttrici italiane. Sette donne iconiche e sette vini d’autore per dare voce a una storia e a una narrazione volte a rivelare l’anima più autentica del vino italiano.
Parliamo della donna alfiere dell’Amarone Marilisa Allegrini, della regina del Super Tuscan Albiera Antinori, dell’unica donna tra i “Barolo Boys” Chiara Boschis, della “Signora del Teroldego” Elisabetta Foradori, del genio dei terreni vulcanici Elena Fucci, Priscilla Incisa della Rocchetta di Tenuta San Guido, produttore del leggendario Sassicaia e della fiera portavoce della Sicilia Arianna Occhipinti. Queste donne presenteranno ciascuna il proprio vino d’autore, raccontando le proprie storie personali.
«È da diversi anni che mi batto per questo evento, e vederlo ora in calendario è per me la realizzazione di un sogno di vecchia data – dichiara Stevie Kim, Managing Director di Vinitaly International e principale organizzatrice dell’evento. Perché una cosa del genere non è mai successa prima?» Quello che può sembrare un gioco da ragazzi nasconde in realtà un background piuttosto complesso.
Nel mondo del vino, non è mai accaduto prima che importanti firme di testate concorrenti ospitassero eventi come questo. Larner e Napjus, rivali naturali per prestigio e per pubblico, hanno deciso di superare ogni storica barriera tra le pubblicazioni che rappresentano per mostrare al mondo del vino il potere che le donne hanno di unirsi.
Come le due giornaliste, le produttrici sono competitor da molti anni e, in alcuni casi, da molte generazioni. Rappresentano cinque diverse regioni d’Italia e le loro età spaziano in un range di 40 anni. I loro vini lottano costantemente per il market share e per la visibilità sul mercato internazionale. Eppure, a Vinitaly 2022, si riuniscono per condividere i propri vini e le proprie storie in nome della speranza e del cameratismo. Mai come nei tempi presenti un evento di questo tipo ha una particolare valenza d’esempio: “speriamo – conclude Kim – che l’intero mondo del vino – e magari non solo quello – ne sappia trarre ispirazione”.