La celebrazione del primo mezzo secolo della DOC Trebbiano d’Abruzzo è stato uno dei momenti più “emozionanti” di Vinitaly 2022.

Con il 1995 di Emidio Pepe, il 1980 di Barone Cornacchia e il 1973 Valentini, abbiamo ottenuto l’apice massimo della degustazione. Vini monumento che spiegano con poche parole la bellezza espressiva del vitigno in quello terra di appartenenza.

“ll Trebbiano d’Abruzzo è un grande bianco che stupisce, semplice solo in apparenza. Il vitigno trova nella nostra regione condizioni ottimali e particolari che gli permettono di esprimere un bouquet raffinato e allo stesso tempo una struttura potente capace di resistere al tempo, come hanno saputo dimostrare le etichette in degustazione” – ha detto il presidente del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo, Valentino Di Campli -. Siamo partiti dal 1973, cioè dalla prima vendemmia che si è fregiata della DOC, fino ad arrivare al 2019 consentendo agli ospiti un’immersione totale nella storicità di questa eccellenza territoriale. Durante la degustazione il giornalista e scrittore abruzzese Giorgio D’Orazio ha raccontato la storia della DOC. “È trascorso mezzo secolo dalla istituzione della Doc Trebbiano d’Abruzzo che, nel tempo, ha sempre dovuto combattere per l’affermazione di una identità̀ che è molto più̀ valida e risalente di quanto mercato e immaginario enoico ci hanno fatto credere in questi ultimi tempi”, racconta D’Orazio. “Radici profonde del bianco abruzzese per eccellenza che vengono ripercorse e riscoperte grazie al focus che il Consorzio di Tutela Vini d’Abruzzo ha voluto dedicare a quella che è una importante menzione vitivinicola italiana. Questo evento prelude a una pubblicazione in italiano e in inglese che sarà̀ data alle stampe in giugno e che si aggiunge a quella, simile, già̀ edita nel 2018 per l’anniversario della Doc Montepulciano d’Abruzzo. Abbiamo celebrato i primi 50 anni del Trebbiano d’Abruzzo Doc fra storia, racconti, personaggi e vecchie annate, ma anche nuovi avvincenti Trebbiano, di mare, di collina, di montagna; di aziende private e cooperative, storiche e non. Il Trebbiano rappresenta un vanto enologico per l’Abruzzo, perfetto contraltare al Montepulciano, che sta percorrendo una strada già segnata per un futuro di eccellente qualità̀”.

VINI IN DEGUSTAZIONE 


2019 Inalto
Molto profumato spinge su tonalità di anice stellato e fiori di campo. Complesso, in bocca è piacevole ed equilibrato.

2014 Tiberio
Di fieno e paglia è in bocca che manifesta il meglio di sé. Disperde sale al palato e allunga,  fa salivare. Chiude con tratti di mela essiccata e un’acidità sempre ben presente.

2011 Citra La cantina raccoglie le uve di circa 3000 famiglie. Quasi 20 milioni di bottiglie per circa 6000 ettari distribuiti sulle 9 cooperative. Il bagaglio olfattivo è ricco  con note di cedro e leggeri accenni verso l’idrocarburo. Non tarda a spingere la frutta che comunque caratterizza il sorso. Sapido e minerale.

Cantina Tollo 2008 Dai toni orange, l’olfatto è determinato da uno stato evolutivo importante che verte in sentori mielati. La dimensione cambia notevolmente in bocca dove invece acquista uno status molto interessante, secco e vellutato.

Masciarelli 2005 L’età nel Trebbiano è un dato puramente indicativo e più si avanza e meglio è. Come in questo caso in cui il vino è ancora giovane. In bocca è forte, ha una tenuta imponente e un’acidità compatta e vibrante.

Emidio Pepe 1995 Si entra in un altro mondo. Meraviglioso. Sale e spezie di cui cospargersi senza avarizia. Rilancia con un agrumato intenso e il piccante: è il sapore che conquista il palato. Un sorso che è pura goduria. Ricco, fresco, dinamico. Minerale e di carattere. Mamma mia.

Cornacchia 1980 L’azienda nasce nel 1567. Il vino nonostante il tempo in bocca mantiene una bella presenza, una tessitura notevole. Tanta frutta secca e guscio di noce. Resta molto composto ed evidenzia una bella varietà aromatica.

Valentini 1973 Che evoluzione fantastica, che pienezza. Pane appena sfornato, crosta fumante. Uno stato di grazia bellissimo. Sapidità, dolcezza, intensità. Profondità enorme. Tutte le componenti che rendono magico questo calice rilasciate in bocca con eleganza. Acidità forte ma sottile. Un vino che è già storia. 

 

 

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