Panoramica vigneti Milo proprietà Maugeri

Una famiglia radicata nella Sicilia di Milo. I Maugeri, il padre Renato e le  tre figlie tra cui Carla, architetto, interior design che ha sviluppato la passione per il vino. La volontà di partire per una nuova avventura imprenditoriale con l’obiettivo, fermo, di produrre grandi bianchi e rosati Etnei. Otto ettari ad alberello, a picco sul mare, da una terrazza che è già magica, a 650 metri sul livello del mare. E il futuro tutto da scrivere.

Il legame con il territorio, la vostra storia di famiglia

La nostra famiglia sembra avere una vocazione narrante, perché dell’antico legame con le proprietà e il territorio ne abbiamo sempre fatto una narrazione, trasformandola in linguaggio contemporaneo. Da generazioni coltiviamo vigneti, poi trasformati in agrumeti vicino la costa e in piante da frutto più in alta quota. Oggi riprendiamo la viticoltura abbandonata negli anni 60 con un intento ancora una volta narrante. Un nuovo vino in un antico vigneto, una nuova cantina in un vecchio palmento. E l’Etna è sempre lì, a sorvegliare il microclima con venti notturni, a caratterizzarne il terroir, mettendoci sempre un po’ alla prova per la sua indolente irrequietezza. Il vulcano è attivo tanto quanto la nostra voglia di dare senso alla storia dei luoghi di famiglia. Era il 2012 quando convertivamo un’antica dimora con palmento in Zash, un country boutique hotel con ristorante stellato.

botti centenarie proprietà Maugeri

Quando avete deciso di dedicarvi al vino?

Il vino oggi può essere espressione di identità precise. Consapevoli che prima di tutto è necessario rispettare la memoria del vigneto, del luogo nel suo significato più ampio e restituirne un prodotto in grado di coniugare i valori di ieri con le tecniche di oggi, ma tutto fortemente segnato dalla presenza del vulcano, unico garante di autenticità. Questa eterogeneità alimenta le nostre passioni spingendoci oggi verso nuove storie, verso nuove narrazioni appunto.

Maugeri a Milo Emiliano Falsini enologo, Carla Maugeri e il padre

Quanti ettari e dove?

Solo otto ettari ad alberello, a 650 metri sul livello del mare, tutti terrazzati e con una differenza di quota di circa 80 metri, costituiscono il nostro vigneto che si trova in una piccola enclave dei vini doc dell’Etna. Qui è prevista la produzione dell’Etna bianco superiore e i nostri vigneti ricadono in due contrade: Praino e Volpara a Milo.

Su cosa intendete puntare?

Sulle peculiarità del territorio di Milo in prima istanza e sui principali vitigni etnei quali Carricante e Nerello Mascalese. Per questo vogliamo valorizzare queste due varietà che coltiviamo a Milo producendo Etna Bianco Superiore e Etna Rosato, convinti che Milo per la sua particolare esposizione nel versante est del vulcano, la vicinanza al mare, l’altitudine e il clima, possa giocare un ruolo importante nella produzione di queste due tipologie all’interno della Doc Etna. Da questa considerazione nasce il desiderio di concentraci in maniera attenta sul Bianco Superiore e sperimentare la produzione di un Rosato che possa scrivere un’altra pagina del vino Etneo di qualità.

Vigneti terrazzati Maugeri a Milo

Cosa pensa del potenziale vitivinicolo siciliano?

Il potenziale vitivinicolo siciliano è enorme, ed in forte espansione. Ormai è finito il tempo delle grandi produzioni, innanzitutto si cerca la qualità con basse rese e si guarda al futuro, alla protezione e sviluppo del terroir con salvaguardia dei suoli. Oggi la Sicilia è la prima regione in Italia per ettari vitati in biologico. In tutto questo si inserisce l’Etna, con un terroir unico al mondo e vini di grande qualità, soprattutto non riproducibili. Ciò ha portato ad un effetto mediatico mondiale e penso che nel prossimo futuro si parlerà di Barolo, Barbaresco, Brunello, Bolgheri ed Etna.

Da architetto a produttrice … come vede l’evolversi delle due professioni? 

In stretta sinergia perché si tratta di creare inizialmente delle visioni e poi dei prodotti. Ma è necessario che prima di tutto ci sia un incontro, quello tra tensione progettuale e amore territoriale. È una piccola missione moderna in cui sento di vivere pienamente.

Lei ha anche un boutique hotel a Giarre con annesso ristorante stellato … ce ne parla?

Zash è un design hotel sorto nel 2011 alle pendici dell’Etna, a Riposto, a metà strada tra Catania e Taormina, in quella fascia di terra che noi chiamiamo l’ombra del vulcano. Zash è la natura profonda di un suono, la sua restituzione verbale, quello dell’aria tra le foglie, un suono come tanti infiniti suoni che solo il vivere in campagna permette di percepire e godere. Un country boutique hotel con 17 camere, dove i frammenti storici incontrano il gusto contemporaneo, in un progetto “elegantemente silenzioso” per far emergere la fisicità della natura rispettando le tracce del passato.

Esterno Zash boutique country hotel

Nel futuro (emergenza Covid in corso) cosa vede?

Nel futuro e con la cognizione del pesante presente che stiamo vivendo, proietto una visione ottimistica, perché penso che chi crede fortemente in un’idea, chi punta in alto, alla qualità, chi ha valori concreti, continuerà a farlo con più determinazione di prima. Il vino e l’Etna insieme creano una forza sinergica  che può solo rafforzare la passione e la voglia di fare sempre meglio.

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