Un viaggio nella cantina incantata, dove puoi trovare di tutto. Dalle vecchie sagge signore che ti insegnano a fare distillati e marmellate, al viaggio temporale nella cultura contadina, toccando con mano i vecchi arnesi e osservando le foto di campagna del tempo che fu. A guidarti in questa fantastica dimensione è Debora Bosoni della Cantina Ca’ Lunae, si trova tra Ortonovo e Castelnuovo Magra, in provincia di La Spezia. Siamo in terra ligure, in Lunigiana, appena usciti dal confine toscano. Il mare continua, il paesaggio si alterna movimentato dalle colline, con casette “appaltate” sulle dune più alte e di colore pastello. Tanto che sembra di essere in Provenza. Debora ha pure i capelli celesti, come una fatina contemporanea, e la delicatezza della sua voce non smentisce la dimensione pseudo onirica nella quale riesce a trascinarti. Poi in realtà sei in una delle cantine più rappresentative della Doc Colli di Luni, creata da Paolo Bosoni nel 1966, ora affiancato dai figli oltre a Debora che cura l’accoglienza ed è anche artista (crea oreficeria e sta anche sperimentando i vini medievali), c’è Diego che invece si occupa della produzione. Una grande eredità di famiglia.
Il nuovo spazio aziendale nel centro del paese è nato nel 2004 dal recupero di una fattoria di fine Settecento con stalle e fienile e una cantina di vinificazione tra le prime del paese. Il granaio si trovava al piano di sopra e accanto vi era la casa del mezzadro. Un luogo che si anima, in particolare, il 19 novembre con la consueta festa della vendemmia che oltre ad ospitare i produttori locali, accoglie tutto il paese.

Nel laboratorio dei distillati troviamo la signora Fiorella Stoppa, artigiana con esperienza più che ventennale, mantiene le antiche ricette liguri e continua a filtrare con la carta. Oggi il mercato dei liquori artigianali è ripartito grazie ai nuovi mixologist che richiedono prodotti di nicchia per i propri cocktail.

Poi c’è il Museo della civiltà contadina che mostra tutti i processi di lavorazione della terra fino alla produzione del vino con video-testimonianze. Nel 2014 poi la famiglia Bosoni ha promosso una raccolta di foto delle famiglie storiche del paese, oggi visibile all’interno del museo.

La proprietà dei Bosoni si estende per circa 50 ettari, appezzamenti iper frammentati. Ettari sparsi tra la piana di Luni vicino al mare e la parte collinare. Sulla piana con un terreno sabbioso e suggestivo perché i 10 ettari si estendono proprio in mezzo agli scavi archeologici, dove spunta un anfiteatro. Ai piedi delle colline si trova un terreno misto e sulle colline, località Sarticola, il punto più alto, a circa 250 metri, con vista mozzafiato, 1 ettaro e mezzo di vermentino, con un terreno ricco di pietra e argilla. Una vigna nuova, piantata circa 4 anni fa. Oltre a questo un progetto di collaborazione ventennale con un centinaio di viticoltori di zona, seguiti con attenzione dallo staff Ca’ Lunae, che arricchisce la produzione non solo in quantità ma anche in qualità. Recuperando zone vecchie e particolarmente vocate.
Bottiglie totali circa 450.000. Dodici etichette tra vermentino, rosato di vermentino nero, blend di sangiovese e di Pollera nera, uno dei vitigni autoctoni della Ligura con Massareta e Albarola più un passito e un rosato.
TASTING

Cavagino, Colli di Luni Vermentino Doc 2016- 2015-2012
Il 2016 è il vermentino più autentico e schietto, molto fruttato al naso e in bocca riscontra le aspettative. Bello anche il bouquet floreale su cui spinge però il frutto di albicocca, il frutto esotico come la papaya e la banana essiccata. Mineralità e sapidità. Nell’invecchiamento, in barrique, trovo uno snaturamento del vitigno, probabilmente il processo ha subito qualche inceppo. Sentori di macchia e odori toscani come la salvia preponderanti, quasi occlusivi.
Numero Chiuso, Colli di Luni Vermentino Doc 2013-2011-2009
Un vino che parla senza maschere della terra del Vermentino. Acciaio e botte grande per 14 mesi. Intensità puntualità, bocca precisa e sentori di mandorla e frutta matura. La 2011 annata che ha sofferto il caldo presenta un colore più scarico, sentori di macchia moderati. Grande sorpresa e piacevolezza per la 2009 invece che si presenta di un giallo intenso nel bicchiere, anche un leggero polveroso che però non dà fastidio. Vivace, allegro in bocca, potente ma fresco, chiusura in lieve bagno balsamico.
Niccolò V, Colli di Luni Rosso Doc 2013 (Sangiovese 70%, Merlot e Pollera nera) Un blend azzeccato e di facile bevibilità. Naso palpitante di frutta, acidità che manifesta freschezza.
Niccolò V, Colli di Luni Rosso Riserva Doc 2009 sentori più animali in partenza poi scemati, tannino più insistente, poi si apre e resta appagante. 2004 annata più chiusa al naso anche se in attesa arrivano l’amarena e la ciliegia, un po’ ruvido in bocca, austero.
ANGOLO DEL GUSTO
Ci ha accompagnato il ristorante Franco Mare di Marina di Pietrasanta con lo chef brianzolo ma trapiantato in Toscana, Alessandro Filomena e un risotto complesso e barocco, che lascia stupiti per la delicatezza finale e l’equilibrio di sapori.
Riso acquerello con gocce di Fois gras, fichi secchi, e formaggio erborinato. Croccantezza con pan brioche tostato su un letto di riduzione di passito di Vermentino dei padroni di casa.

DA NON PERDERE: la focaccia dolce di Ortonovo o il dolce Seccone di Castelnuovo Magra (senza farina e quindi molto friabile, tipico dolce natalizio c’è dentro di tutto). Dolci compatti, con frutta secca in quantità, canditi come cedro, arancio e ancora uvetta, impasti con burro, uova e zucchero. Ideale sulle tavole natalizie.